Memorie

Memorie seicentesche

Fino al primo ‘900 l’area su cui si affacciano la chiesa e il Palazzo ha l’aspetto di una piazza di corte. Piazza S. Giovanni sarà chiamata l’area fino all’avvento delle truppe di Napoleone; diventerà piazza del Comune fino alla presa di Roma, nel 1870. Dedicata quindi all’Indipendenza italiana, assumerà il nome attuale dopo la morte di Tommaso Tittoni (1931).

VIDEO - LA PIAZZA (WMV, 12,2 MB, 01'48". Riprese effettuate fra il 1999 e il 2000)

Del Mascherino è anche il palazzotto situato quasi di fronte a Palazzo Tittoni; restaurato all'esterno nei primi mesi del 2010, ha riacquistato la linearità e la luminosità originarie. Gli echi della lezione del Mascherino - un sobrio linguaggio compositivo - sono visibili sia nell’edificio che chiude a sud Piazza Valentini a Quadroni, sia soprattutto in una casa d’abitazione al Mattiolo. In questo edificio seicentesco a due piani, l’ampia superficie muraria della facciata è scandita in modo semplice e geometrico dalle aperture incorniciate di portoni e finestre, destando un’impressione di sereno equilibrio compositivo. Interessante è poi, su via Roma, una casa del ‘600 (in cui nel ‘700 visse don Pietro Sancricca) che ripropone l’unità concettuale del sistema abitazione-magazzino.
Al 1624 risale la cappella edificata da un tal Loreto da Norcia. L’edificio ha disegno rustico - sorgeva allora in aperta campagna - con un campaniletto a vela sulla facciata. La lapide sul retro dice: ”Memoria lasciata da Loreto norcino L M624”.
Sei-settecenteschi sono i possenti archi di Boccalupo, che fanno parte dell’acquedotto - sistemato dagli Odescalchi - per portare acqua alle cartiere di Bracciano: pur ricadendo in territorio braccianese, appartengono anche alle memorie di Manziana, trovandosi sull’itinerario della scomparsa "passeggiata" di S. Liberato.









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