La Storia

Dal secondo '500 alla metà del '700

Nel 1578 era già visibile il primo nucleo (chiamato in seguito 'Circuito di S. Giovanni') di un nuovo paese, abitato dagli "homini della Mantiana": il palazzo della Fiora (o degli Offitiali), la chiesa di S. Giovanni Battista ed alcune abitazioni in muratura erano realtà.
Sullo scorcio del ‘500, mentre fallivano i tentativi degli Orsini di Bracciano di impadronirsi del neonato paese, il S. Spirito provvide ad una prima pianificazione urbanistica. L’architetto Ottaviano Mascherino sistemò la piazza antistante la chiesa, rendendola fulcro di tre assi viari: due da sud a nord (le attuali via Roma e via Fiorentina) e uno verso ovest (l’odierno Corso). Lo stesso architetto progettò il Palazzo Baronale - oggi Palazzo Tittoni - e lasciò il disegno per la fontana da porsi al centro della piazza.
Intanto, comincia a crescere - alle falde dell'Eremo - anche la frazione di Quadroni, che nel 1590 conta 15 famiglie per 72 abitanti.
Una nuova Convenzione, nel 1596, riconosceva l’enfiteusi ereditaria. Ai primi del Seicento venivano costruite la Mola e le Ferriere; nel 1630 compariva per la prima volta in un documento il nome Manziana. Nel 1682 il precettore Antaldi concedeva a sessanta capifamiglia l’enfiteusi perpetua in cambio di un canone in denaro.
La sistemazione definitiva della fontana avveniva nel 1733. Sei anni dopo iniziò - senza generare entusiasmo - il sistema dell’affittanza, con la presenza di intermediari fra il S. Spirito e i Manzianesi. Né piacque molto la presenza, nell’inverno 1744-45, di un distaccamento di cavalleggeri spagnoli in paese.
Le mappe e le carte geografiche settecentesche ci offrono un paio di curiosità sull'area manzianese. Il diruto borgo di S. Pupa non è ancora diventato un pianoro deserto, mentre la chiesetta della Madonna della Fiora (non di S. Fiora, come qualcuno dice oggi), è molto diversa dalla caverna triste dei nostri tempi.









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