Memorie

Manziana. I luoghi di lavoro

Fra i luoghi di lavoro ricordiamo la Mola ai Pontoni, realizzata fra il 1601 e il 1608. E’ un complesso formato da due edifici, la Mola Grande e quella piccola, affacciata sul torrentello. I macchinari della Mola grande erano mossi dall’acqua che scendeva dal fosso del Diavolo, per mezzo di una tagliata, e si raccoglieva nel grande invaso. L’edificio maggiore, pur se notevolmente degradato nonostante una provvisoria pulitura nel 2000, è ancora leggibile, sia nella stanza di lavoro, sia nella camera al piano superiore. La Moletta, davanti alla quale il fosso è scavalcato dal ponticello che portava all’orto del mugnaio, è quasi un rudere. A poca distanza dalla Mola, non resta quasi più nulla delle coeve ferriere.
Più a sud, sul pianoro delle Petrische, l'omonimo Casale - già in piedi nel '600 - racconta le giornate faticose dei braccianti, dei pastori e dei cavatori di pietra. Ricorda anche di essere stato, per poco tempo, rifugio di quanti si opponevano alla presenza dei soldati napoleonici. Negli ultimi decenni il vecchio Casale ha fatto più volte da sfondo a produzioni cinematografiche e televisive.
I capannoni industriali dedicati alla lavorazione dello zolfo, sul limitare di Macchia Grande, sono stati abbandonati verso la fine degli anni '70, con polemiche non del tutto sopite. Fra il 2014 e il 2016 si è proceduto alla demolizione di diversi manufatti - alcuni ormai fatiscenti - in funzione di una nuova destinazione turistico-culturale dell'area. Le strutture ancora in piedi ci parlano dell’economia mineraria del territorio, oggi scomparsa. Nell'attesa che diventi realtà la definitiva sistemazione del sito, va lentamente sfumando l'immagine di una malinconica archeologia industriale.
Ricordiamo in questo capitoletto anche la Capanna Murata, che si trova appena all'interno del territorio di Bracciano. I muri in pietra seguono una pianta pressoché poligonale, e su di essi si innesta una pseudocupola realizzata con pietre e laterizi, che presenta alla sommità un 'oculo' a circa sette metri da terra.
Il ricordo dell'uso di questo manufatto - affascinante nella sua rustica semplicità - è legato al mondo dei pastori, per i quali costituiva ricovero e ovile, secondo una tradizione ormai scomparsa nella Campagna Romana. Ma la datazione è assai incerta, e attende studi approfonditi.

VIDEO - MEMORIE DEGLI UOMINI (WMV, 16,1 MB, 2'15". Riprese effettuate fra il 1998 e il 2001)
VIDEO - CAPANNA MURATA (WMV, 6,62 MB, 0'56". Riprese effettuate il 20.03.2011)









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