Il Comprensorio

Testimonianze antiche e medioevali nel comprensorio

Le testimonianze dell’antichità nel comprensorio sono numerose e di considerevole importanza. Gli Etruschi hanno lasciato un cospicuo numero di sepolcreti cosiddetti “minori” (alcuni dei quali oggi in grave degrado): ricordiamo - ad esempio - quelli di Pian Conserva fra Tolfa e Rota, del Ferrone e dei Grottini fra Rota e Canale Monterano, e quelli sparsi nella Riserva di Monterano. Etrusche sono anche le poderose “tagliate” (quella di Ceri e il Cavone di Monterano). Fra le altre testimonianze ricordiamo le vasche della località Gatta Pelosa, nella riserva monteranese.
Anche i ricordi dei Romani sono consistenti. La via Clodia, che si diramava dalla Cassia verso nord-ovest, è ancora leggibile - pur se a brani - in diverse aree: fra S. Liberato e i Tre Cancelli, verso Oriolo e - col suo diverticolo - nei pressi di Stigliano. Appena a nord di Bracciano sorgeva Forum Clodii, cittadina assai fiorente nel I secolo a.C. e definitivamente tramontata nel 561 d.C., che ci ha lasciato importanti epigrafi e attende ancora una robusta campagna archeologica. Stigliano e Vicarello, già ricordate, presentano i resti delle terme romane consacrate al dio Apollo. Di fronte al borgo di Rota, poi, un’ara richiama alla mente quella di Quadroni.

Per il Medioevo, un capitolo a parte meritano gli affreschi dell'Immacolata a Ceri. Qui ricordiamo la chiesa di S. Liberato, che sorge sull'area un tempo occupata da Forum Clodii.
L'edificio attuale è il frutto di diversi apporti, succedutisi fra il IX e il XVI secolo. L'entrata è preceduta da un piccolo portico poggiante su colonnine. L'interno è a navata unica absidata, col presbiterio rialzato su una cripta, e presenta tracce di affreschi. All'esterno, sulla sinistra dell'entrata, si nota il massiccio campanile.
Dedicata ai Santi Marco e Marciano, la chiesa ha assunto in seguito il nome di S. Liberato, probabilmente ad opera dei padri agostiniani.
S. Liberato è luogo caro agli abitanti del comprensorio lacuale sabatino, perché meta della tradizionale 'passeggiata' che si svolgeva - fino a metà degli anni Cinquanta - il primo giovedì di marzo.

GALERIA antica (a sud-ovest dell'incrocio della Braccianese Claudia con via di S. Maria di Galeria) - Probabilmente fondata dagli Etruschi col nome di Careia, su uno sperone di roccia presso il torrente Arrone, passò in seguito sotto i Romani. Il borgo, decaduto al tempo delle invasioni barbariche, riprese vita col papa Adriano I (VIII secolo), che lo organizzò come 'domusculta', una sorta di azienda agricola. Di nuovo distrutta nel corso di un'incursione saracena, Galeria fu ricostruita nel Duecento. La sua storia ebbe bruscamente termine tra fine '700 e inizio '800, a causa di una violenta epidemia di malaria. L'abbandono definitivo degli abitanti si verificò nel 1809.
Dopo due secoli la vegetazione, padrona delle rovine, ha creato un ecosistema affascinante e intrigante, con i brani superstiti degli edifici che sopravvivono nell'abbraccio di rami e foglie. Galeria è Monumento Naturale dal 1999.

Di antichissima origine, SUTRI è stata testimone di importanti vicende dall'età del bronzo sino al XVIII secolo. Storia e memorie di questo centro, che ha il diritto di definirsi 'città', sono ben illustrate nei siti web dedicati. Al turista frettoloso che giunge da Manziana segnaliamo comunque alcune testimonianze che meritano di essere visitate. Le tombe etrusche, visibili su un lato della via Cassia; l'anfiteatro romano, che poteva contenere all'interno più di 9000 spettatori; Il Mitreo, antico ambiente scavato nel tufo e dedicato al dio Mitra, riadattato poi a chiesa cristiana e intitolato alla Madonna del Parto; la medioevale torre degli Arraggiati, infine, ultimo resto superstite del Convento di San Paolo.









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