Il Comprensorio

Monterano

Già abitato in epoca preistorica, il pianoro di Monterano divenne fiorente sotto gli Etruschi. Pressoché inespugnabile sullo sperone tufaceo affacciato sulla valle del Mignone, il piccolo centro era ben collegato a Caere, Blera e Tarquinia. Dopo la caduta di Caere in mano romana (351 a.C.), Monterano venne a trovarsi in posizione defilata e decadde sino a spopolarsi quasi del tutto.
Rinacque nel Medioevo, in seguito alla scomparsa di Forum Clodii: dal VII al X secolo fu sede vescovile. Nel basso Medioevo fu possedimento di diversi signori, laici e religiosi.
Nel 1492 vennero a Monterano gli Orsini, sostituiti nel 1671 - mentre il borgo godeva di un discreto sviluppo - dagli Altieri, congiunti del papa Clemente VII. Proprio per conto degli Altieri lavorò Gian Lorenzo Bernini, a cui si devono la ristrutturazione del castello, il disegno del convento di S. Bonaventura (edificato poi da Mattia de’ Rossi) e la fontana del Leone, suggestivo esempio di interpretazione barocca del rapporto acqua-natura.
Nel ‘700 la malaria colpì pesantemente il paese, che andò di nuovo spopolandosi. Finché nel 1799, sotto il dominio napoleonico, il rifiuto di macinar grano agli agricoltori di Tolfa fu considerato - sembra - atto di ostilità dai Francesi, che devastarono con le artiglierie il pianoro. Gli ultimi monteranesi si trasferirono allora a Montevirginio e nella vicina Canale.

La frazione di MONTEVIRGINIO risale al secondo Seicento, fondata da una comunità di contadini che occupavano precedentemente un'area poco più a sud, in cui il cardinale VirginioOrsini fece costruire il convento - o Eremo - dei Carmelitani Scalzi. Il posto venne chiamato Montevirginio in onore di Virginio Orsini.

VIDEO: RICORDI DI MONTERANO, 1997 (WMV, 19,9 MB, 02'46", riprese effettuate nel 1997) - Leggere la nota sui video nel paragrafo 'Manziana e il suo Comprensorio'.









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