Il Comprensorio

I borghi nobiliari

Tra la fine del ‘500 e i primi del ‘600 acquista contorni definiti il fenomeno dei borghi nobiliari. Sono piccole comunità - alcune di origine medioevale - dedite soprattutto all’agricoltura e governate direttamente dal nobile o da un suo rappresentante. Ceri ricalca in pianta lo schema medioevale preesistente alle distruzioni del 1503, con il palazzo Torlonia disassato rispetto ai nuclei focali delle due piazzette (l’Alessandrina e quella, ben più piccola sino al primo Novecento, dell’Immacolata) e con un reticolo di viuzze, nelle quali si possono osservare interessanti esempi di abitazioni seicentesche. La piazzetta attorno alla quale insiste il borgo del Sasso è una vasta corte, col palazzo emergente al termine di un lato lungo e la chiesa disposta su un lato breve; la porta merlata dona ancora al Sasso un certo aspetto di residenza fortificata, mentre la doppia striscia in pietra che segna la via d’accesso alla piazza conserva un carattere di severa eleganza.
Oriolo Romano si è trasformato rapidamente da borgo in un vero e proprio paese. Il nucleo originario, però, mostra ancora oggi l'armonica concezione d'impianto, col Palazzo che guarda le case, disposte ordinatamente ai lati di vie parallele tra loro e ortogonali alla piazzetta dinanzi al Palazzo stesso. E la Porta Romana, oggi scomparsa, si legava concettualmente all'unità borgo-Palazzo.
Anche Rota e Castel Giuliano mostrano un disegno urbanistico accurato, riproponendo in piccolo lo schema - notevole - di Oriolo: le case d’abitazione si dispongono in blocchi affrontati su due file, perpendicolarmente al palazzotto, creando un armonico quadro d’insieme. Il palazzo di Castel Giuliano, che ingloba la chiesa, ha aspetto più saldo e severo, mentre quello di Rota appare di forme più equilibrate e serene. E’ il borgo di Rota, comunque, a destare ancora oggi una suggestione particolare, con la sua posizione alta sulla collina isolata e con le finestre delle case dei contadini disposte a scala per seguire il dislivello del terreno. La cappella nobiliare sorge abbastanza defilata.
Vicarello presenta, di fronte alla residenza, un’ampia corte rettangolare attorno alla quale si dispongono le tre quinte abitative, mentre la fontana, di buona fattura, è eccentrica; a Vicarello risulta più marcata la traccia dell’attività contadina del piccolo centro. Anche qui la chiesetta è defilata.









Associazione Culturale Il Mascherino - Copyright by GENOMEGA